Vivere inquieto

Berlicche

Ho sentito recentemente affermare che per trovare la felicità basta accettarsi per quelli che siamo. Trovare una propria regolarità, nel lavoro, nel cibo, nel sonno…

La regolarità, per me, può essere utile al gabinetto, ma in ben altri pochi ambiti. Forse sarò strano, ma non penso che la gioia risieda nel seguire i consigli di un dietologo e andare a letto presto. Conosco poi molta gente che si accetta per quello che è,  mentre io li trovo inaccettabili.

La regolarità si trasforma in uniformità, l’uniformità in routine, che si interrompe solo quando un mattino la sveglia suona e noi non ci svegliamo. Mai più.

Solo un imprevisto ci può salvare. Uno specchio che ci faccia vedere non quello che siamo, ma ciò che non siamo.
Io non mi accetto. Non voglio cambiare la realtà, non voglio essere diverso, voglio essere di più.

E’ quello che mi fa muovere, che mi…

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2 pensieri su “Vivere inquieto”

  1. Nei sogni un sorriso.

    Non vederti è sentire un vuoto,

    ma non spezza un filo di gioia.

    Pare che tutto il reale sia legato

    Dalla dolce rimembranza.

    Ogni tono di voce,

    ogni sguardo in altrui occhi

    diviene eterna verità del vivere.

    La ragione accetta l’oscuro,

    ma il cuore vuole un raggio di luce,

    quello che è al fondo di ogni essere.

    Esso cresce

    E da fiammella diventa fuoco d’entusiasmo.

    Solo così l’umanità sarà vera,

    non conoscerà violenza e odio,

    ma felicità e vita.

    Per amicizia e simpatia

    Serbiamo anche nei sogni

    Un sorriso e una speranza d’amore.

    ( Dal mio “Poema drammatico- L’amore di Dio e l’amicizia unversale”) as Date: Fri, 28 Mar 2014 06:06:02 +0000 To: anacletosabbadin@hotmail.com

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